Bag om La Montanara
Estratto: ...nostro giovinotto ebbe tregua. Era presente il padrone di casa, e le leggi della ospitalita passavano avanti a tutte le collere. Ma come il padre ed il figlio furono soli nel loro quartierino appartato, il conte Jacopo, scambio di ritirarsi nella sua camera, si rivolse a Gino e gli disse, con aria tranquilla, ma con accento severo: -Sedete, e parliamo d'affari. -Ci siamo!-penso Gino, tremando. E sedette, sopra una seggiola, accanto allo specchio del salotto, mentre suo padre prendeva posto sopra un canape, con la dignita di un giudice antico. -Vi ascolto, padre mio;-disse Gino, sperando di disarmare la severita del conte Jacopo con la sommessione delle parole e degli atti. Il conte Jacopo incomincio pacato, anzi freddo, con una lentezza che prometteva un lungo discorso. -Sua Altezza Serenissima si e degnata di cedere alle mie preghiere, e cio per riguardo all'onore della nostra casa, che fu fedelissima ai Lorena, come era sempre stata agli Estensi. Ha ceduto, dico, alle preghiere di un padre, sebbene il momento fosse inopportuno alla clemenza, e piuttosto adatto ad un raddoppiamento di rigore.- Gino capiva poco la distinzione; ma il suo pensiero corse naturalmente a quelle parole oscure che gli aveva detto l'applicato di polizia: Se ha amici potenti a Modena, com'e dimostrato dalla grazia ch'Ella ha ottenuta, ad onta di certe aggravanti, non perda un minuto a scongiurarla. Ad onta di certe aggravanti! Quali erano, le circostanze aggravanti, a cui alludeva l'applicato? Qualunque fossero, le commentava allora la frase di suo padre: momento inopportuno alla clemenza.... piuttosto adatto ad un raddoppiamento di rigore. Intanto il conte Jacopo proseguiva il discorso: -I tempi son guasti e certi animi son diventati incorreggibili con un regime di bonta; e necessario dare esempi salutari, esempi di severita, perche non avvenga di peggio. Ma a questo provvedera la vigilanza del governo. Per quello che risguarda la mia...
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