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Parlare di Shoah non è d¿obbligo per un ebreo. Non lo è neanche per una ¿seconda generazione¿, ossia per chi è figlio di chi ha patito quella atroce disumanità: dovrebbe invece essere cosa innata, interessarsene per coloro che credono nell¿educazione civica e nell¿obbligo di trasmettere la Storia affinché l¿Uomo impari. Per me è stato anche un modo per dare continuità al pensiero dei miei genitori, la pittrice Eva Fischer ed il poeta artista Alberto Baumann. Le loro opere ed i loro colori, invocano i sensi di ogni essere umano nel raccontare, nel capire, nel non ripetere. Durante il nazifascismo il gioco ¿uno, due, tre: stella!¿ è stato modificato da intere popolazioni: la stella era quella di David ed aveva sei punte: il premio sono stati oltre sei milioni di ebrei uccisi. ¿La Shoah a colori¿ è consultabile dagli otto anni in su. Comprende una raccolta di immagini di dipinti da scrutare ed analizzare, ed alcuni brevi testi per capire, anche attraverso l¿arte, cosa è stato e cosa non dovrà mai essere negato, affinché non venga mai ripetuto. Età di lettura: da 8 anni.
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