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Tracciare un profilo di Francesco Colistra, dirigente politico ma anche solo amministratore comunale, non è facile; e comunque non sarò io a farlo. A me piace ricordarlo per quella smisurata voglia di operare per il bene dei maidesi. È giusto evidenziare però, proprio in questi tempi, il suo rigore morale e politico, il suo aspetto distinto, il suo tatto signorile e cordiale che tanta simpatia, stima e amicizia gli conquistarono tra amici e avversari politici. Ricordare la vita e l'opera di Francesco Colistra, la sua personalità di dirigente autorevole del Psi, attivo e partecipe di una battaglia civile non è facile né semplice, tant'è che, a trenta anni dalla sua morte, è ancora viva tra i maidesi la memoria dell'uomo di alta ed integra moralità. Per queste peculiarità, dopo la Liberazione dal nazifascismo fu nominato Commissario prefettizio e, successivamente eletto sindaco. Francesco Colistra, quindi, fu il primo sindaco di Maida con 1.391 voti contro i 1.024 del suo successore, come si evince dalle fonti archivistiche della Prefettura di Catanzaro.
Nel suo libro, Gregorio Colistra tratteggia con grande puntualità l'Italia di allora e quella di oggi, ricorda le tappe fondamentali che il Paese ha affrontato negli ultimi settant'anni, le difficoltà con cui si è dovuto misurare. Lo fa partendo dal referendum istituzionale del 2 giugno 1946, per la scelta tra Repubblica e Monarchia, per arrivare al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, quello sulla controriforma Renzi-Boschi-Verdini. Lo fa ricordando lo spessore e la statura politica dei padri costituenti di allora, la loro lungimiranza, l'eredità enorme che ci hanno lasciato. Una ricostruzione dettagliata, che inizia con un'Italia in ginocchio, ma nelle mani sagge di veri statisti, e finisce con un'altra Italia, ancora in ginocchio, prigioniera di una profonda crisi economica, morale, culturale, e però nelle mani di pericolosi avventurieri e di piccoli opportunisti della politica.
La sua è una fotografia impietosa, senza sconti, della nostra nazione e di chi negli ultimi venti anni l'ha governata o "sgovernata", come spesso afferma l'autore nelle pagine del suo libro.Mille sono le domande che si pone, mille gli esempi che adduce a sostegno della sua idea guida, che sinteticamente la si può riassumere in una piccolissima frase: verso dove si va?Ed è proprio questa domanda a dare il titolo all'opera, ed è a questa domanda che Colistra, con passione e convinzione, pagina dopo pagina tenta di dare una risposta possibile.Una risposta di vita, una risposta che prefigura un futuro per una nazione che da sempre ha svolto un ruolo centrale nel mondo occidentale, almeno dal punto di vista artistico-culturale.Colistra, pur guardando alla realtà con profondo pessimismo, una piccola finestra sul futuro riesce ad aprirla e a farvi entrare uno spiraglio di luce.Convinto assertore della primogenitura della cultura e dell'arte, individua in questi due campi i punti di forza del Paese dai quali partire per tentare un nuovo Rinascimento.Indice (...alcuni capitoli): - LA SCOMPARSA DELL'ARTIGIANATO- LA CALABRIA RISERVA DI VERDE- QUALCHE IDEA PER FAR RIPARTIRE IL SUD- 2 GIUGNO: data dimenticata- ADDIO AL CETO MEDIO SULLA NAVE DEI FOLLI- UN MILIONE DI POLTRONE- REPUBBLICA INETTA NAZIONE CORROTTA- SE I SACRIFICI NON SONO PER TUTTI- DEGRADO E SPERANZA- SE LA MAFIA RUBA PERFINO GESÙ- POMPEI, EMERGENZA CONTINUA: come l'Italia, come Maida- ABUSIVISMO EDILIZIO E SANATORIE- L'ITALIA DEI LADRI: gondole & mazzette dei "dogi" nella "Serenissima"- TEMPI DURI PER LEGALITÀ E GIUSTIZIA- UN BENE PREZIOSO: l'amicizia- LA CHIESA E LA STORIA- DON GALLO E PADRE PUGLISI: la vera chiesa degli ultimi- IL GRIDO DEL PAPA: 20 mila morti e non sappiamo più piangere- "MAFIOSI SIETE SCOMUNICATI"- TUTTI PAZZI PER GRAMSCI- CERCANDO BERLINGUER STRADA PER STRADA- UNA NUOVA NARRAZIONE- NON SI TRATTA COSÌ LA BANDIERA ITALIANA- VERSO DOVE SI VA? MA PERCHÈ NON SORRIDIAMO PIÙ?
Il lavoro, caratterizzato da fermenti culturali fu paziente, lungo e difficile perché, a volte, si ha un certo timore, forse diffidenza del nuovo che inesorabilmente avanza. Gli ostacoli mi hanno lasciato del tutto indifferente. Il mio impegno culturale è stato facile, ripeto. Ma non vano perché ha spinto Maida ad andare avanti. Varrebbe la pena rifarlo. Auguri Pro Loco per altri 40 anni!
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