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Fino a che punto l'arte collabora alla trasformazione del mondo in un miraggio imperniato sulla fantasmagoria delle merci? Per rispondere a questa domanda, Roberto Costantino raggruppa un insieme di opere apparentemente disparate mostrandoci il nesso nascosto che le collega una all'altra: tutte ci raccontano a modo loro le trasformazioni economiche che hanno caratterizzato il secolo breve da cui siamo usciti una ventina d'anni fa e che ancora distinguono il millennio in cui ci troviamo. Che il Novecento - e ancora di più il Duemila, siano i momenti storici in cui si è consacrato il trionfo della merce, ovvero si è definitivamente affermata la possibilità di convertire in denaro oggetti, comportamenti, saperi, ancora prima che siano usati, non è certo una novità. Inusuale, però, è analizzare l'arte attraverso questo filtro critico, sapendone trarre ragionamenti affascinanti e convincenti. Sono rari i commentatori così avventati, o ambiziosi, che lo fanno. Soprattutto nell'epoca del tramonto delle ideologie e della nascita d'impensati sospetti verso quelle utopie di cui tutti ci nutrivamo avidamente, almeno fino all'altro ieri. Roberto Costantino è nato nel 1965 a Burgsteinfurt (Germania) e vive a Savona. Negli anni Ottanta e Novanta ha realizzato esposizioni personali e partecipato a esposizioni collettive promosse da gallerie, fondazioni e musei d'arte contemporanea. È Presidente dell'Associazione Culturale Attese Edizioni che nel 2001 ha fondato la Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea (Distretto della Ceramica di Albisola e Savona), alla quale hanno collaborato, nel corso di quattro edizioni, curatori, artisti e designer provenienti da tutto il mondo.
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