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Un romanzo impregnato della sofferenza ineluttabile del sud Italia. Catania vera, delle strade, del dialetto stretto, dei sogni di quiete infranti al sole del mezzogiorno, dei panni stesi all'odore di nafta, dei vicoli stretti, sentiero degli spacciatori.Una Catania virtuosa per l'eccellenza architettonica e culturale, per la bellezza della pietra abilmente composta nei secoli della cultura ora avvolti da una coltre fumogena di povertà. Povertà d'animo, povertà nella pecunia, scarsa, sudata, facile nella droga, nello spaccio, nella mafia organizzata. Questa Catania leggiamo, quella vera, della gente onesta picchiata nelle strade, assalita dal morso della fame, la fame vera, quella che non si colma perchè è la voragine della malasanità, del malgoverno, della truffa e dell'inganno. Una storia tragica perchè lì la vita è tragicamente triste.
Una famiglia qualunque con piccolo pezzo di terra in Valdobbiadene, le terre nostre, dell'Italia sincera e appassionata, fatta di uomini veri, agricoltori dalle mani grandi, che bevevano il vino dai bicchieri di vetro grosso. L'Italia del Dopo Guerra, quando al lavoro erano chiamati tutti, anche i bambini, e le donne partorivano figli maschi per aiutare nei campi e le femmine per aiutare in casa. L'Italia sincera della stretta di mano e della parola che nessuna onta doveva macchiare, pe cui l'onore era più della vita.Storie che si intrecciano, che hanno il sapore della terra nostrana e l'eco dei dialetti di paese. Un mondo lontano che possiamo davvero solo rileggere nella pagine di un romanzo.Alberto Riccardo Azzini diplomato geometra e con diploma di laurea triennale in Scienze Edilizie, ha svolto la professione di libero professionista nel settore edilizio.Ha percorso, a piedi naturalmente, da casa fino a Roma la Via Francigena, così come, per due volte il Cammino di Santiago, il Cammino Celeste, il Cammino di San Francesco ed altri tratti di altri Cammini.Volontario, con la moglie, come ospitaliere per pellegrini in ostelli sulla V.F: a Monteriggioni e ad Abbadia Isola (SI).Appassionato della montagna, di viaggi, storia e archeologia.Il suo primo romanzo "I Due Cammini" si svolge sul Cammino di Santiago.La sua ultima fatica, "Maddie e altre storie in cammino sulla via Francigena.Alberto Riccardo Azzini diplomato geometra e con diploma di laurea triennale in Scienze Edilizie, ha svolto la professione di libero professionista nel settore edilizio.Ha percorso, a piedi naturalmente, da casa fino a Roma la Via Francigena, così come, per due volte il Cammino di Santiago, il Cammino Celeste, il Cammino di San Francesco ed altri tratti di altri Cammini.Volontario, con la moglie, come ospitaliere per pellegrini in ostelli sulla V.F: a Monteriggioni e ad Abbadia Isola (SI).Appassionato della montagna, di viaggi, storia e archeologia.Il suo primo romanzo "I Due Cammini" si svolge sul Cammino di Santiago.La sua ultima fatica, "Maddie e altre storie in cammino sulla via Francigena.
"L¿isola delle onde nere" di Gianfranco Bertolutti è il primo romanzo di una serie animata dagli stessi personaggi, irrazionali, civili e permeati da elevati ideali che si avvicenda, ama, odia, perdona sulla base di un credo comune che il bene sia diverso dal male, che si possa riconoscere e ribattere come in un¿infinita partita a ping-pong, certi che i protagonisti migliori siano proprio come il buon Primario Errico Mastri. Un protagonista sincero e assolutista, duttile alle vicende come alle onde del suo umore, nere a volte, suicida altre, ma sempre immancabilmente e seduttivamente, buono. Un affettuoso e rigoroso personaggio, di cui, a contro altare, fanno eco, altri, più sfocati, più smaliziati, in una serie di romanzi in cui la suspence si rigenera ad ogni riga, ad ogni sillaba, e sempre se ne desidera il proseguimento. E così ha inizio una saga che consta di cinque romanzi, editi con il Gruppo A.V. Italia srl, "Azzurra e le sue vite a metà", "Rosso Cardinale", "Fiori d¿arancio senza profumo".
Trasferito nel 1998 a Varzo, sono rimasto incuriosito da una frase dell'Alvazzi che menzionava strani vocaboli. In paese nessuno apparentemente ne sapeva niente, mi fu procurata una fotocopia del "discorso del Veglia", dove c'erano una ventina di questi vocaboli. Nel 2012 sono riuscito a rintracciare l'originale con una bella incisione stampato a Parigi! Si parlava vagamente di un libretto contenente un centinaio, introvabile, fino a che un Varzese emigrato in Svizzera mi procurò copia dell'originale del Savaglio. A questo punto, continuando le ricerche, un allievo del Contini, professore a Friburgo, mi procurò una fotocopia dell'Italia dialettale del 1932 contenente la sua ricerca, un'altra persona mi procurò un manoscritto sconosciuto del D'Avino. Grazie ai responsabili della Biblioteca di Bellinzona, ebbi accesso al quaderno fonologico di Varzo di fine '800, anche questo sconosciuto; entrai in contatto con un appassionato di studi comparati di gerghi di mestieri, e fortunosamente rintracciai l'autrice di una altrettanto sconosciuta tesi sulla fonologia del dialetto di Varzo, comprendente anche un'intervista al Dr Mazzurri. Quanto sopra base della ricerca conclusiva.
Dopo 38 anni esatti dal lancio dell'album Powerslave esce il sequel di "Eddie deve morire" di Antonio Biggio. È passato più di un anno dalla tragedia sfiorata all'Hammersmith Odeon. Dopo aver completato un tour trionfale senza incidenti, gli Iron Maiden sono considerati fuori pericolo dai vertici di Scotland Yard. Il temibile Padre Archibald è ancora a piede libero e assetato di vendetta nei confronti della leggendaria metal band. Ma quali sono i veri obiettivi della Fratellanza? Siamo nel pieno della guerra fredda e la tensione tra le due superpotenze mondiali cresce di ora in ora, basta un solo pretesto per far accadere il peggio. Due scienziati rapiti, un plico di documenti scomparsi e misteriosi omicidi, mettono a dura prova le capacità investigative dell'intelligence e della polizia londinese.
Poesie, quadri e presentazione del movimento Lucentismo espresso da Giusy Papale.
Le madri, queste creature di potere, che ci hanno messe al mondo per puro caso, hanno spesso determinato delle carriere fortunate ai loro figli, vedi Albert Camus, Gustave Flaubert, Romain Gary, Albert Cohen, o rovinato del tutto le vite dei loro ragazzi, vedi Jules Drenar (cito i francesi che conosco meglio, scusatemi), hanno fatto scrivere un libro a Hervé Bazin dove il personaggio della Folcoche impersonava sua madre, un mostro detestabile. Si esaltava spesso il senso del sacrificio, la dedizione assoluta di persone che non hanno altra scelta che aiutare a crescere delle creature, al meglio delle proprie capacità. Ma ci sono anche le ribelli, quelle che non ci stanno proprio e lasciano fare alla provvidenza. La via di mezzo non esiste, o brava o no, il tiepidino non si addice alla maternità. Ne ho tracciato qualche profilo, volete sapere se esistono davvero?Un po' sì, un po' no. La mia era eccezionale, ma questa è un'altra storia, molto privata. Ognuna delle novelle descrive una personalità, schematizzata ovviamente, finzione pura, con una base realistica come sempre. Le figlie odiate da una madre calcolatrice, L'insegnante che non ha figli e non vede dove sia il problema, lei non ne ha. La bravissima donna che smette un lavoro interessante per dedicarsi alla famiglia, stanca da decenni ma felice. La figlia anoressica di una madre che anche lei odia il cibo. La libraia felicissima in casa per tutta la vita con i suoi genitori, con amori forti ma mai così importanti come la casa della mamma. La madre che vuole riprodursi con la figlia, la rende succube a fin di bene. Le ragazze lesbiche di genitori ignari, che fanno fatica a maturare. Caro lettore e cara lettrice, ne conoscete tante anche voi, quante ragazze indottrinate da madri in buona fede, sabotatrici di personalità, inconsapevoli del male che seminano. Non è tutto negativo, esistono le mater generose, sono rarissime, così preziose per la rarità.
Katia Cava nasce a Catania il 4 settembre del 1967.Laureata in lingue e letterature straniere moderne ( inglese e spagnolo ), è docente e autrice di recensioni di letteratura, libri, teatro, spettacoli e concerti presso la rivista online "Radio una voce vicina".Ama l' arte in tutte le sue espressioni e applica l' espressione artistica anche durante le sue lezioni, per un coinvolgimento creativo ed emotivo da parte degli allievi.Conduttrice di alcuni spettacoli musicali amatoriali e Direttore artistico di uno spettacolo dedicato alla " Giornata internazionale della poesia".Il suo hobby è scrivere per inventare e creare, perché la creatività aiuta a vivere meglio.Storie di poesie è una raccolta delicata e intensa di foto e poesie della stessa autrice, foto delle bellezze che osserviamo velocemente ogni giorno e che l'autrice ha voluto immortalare in momenti, accompagnando le foto ai versi. Versi sia in italiano che in altra lingua, come metodo semplice ed efficace di memorizzazione dei termini stranieri legati all'immagine.Semplice ed efficace, poetico e fantasioso, Storie di poesie suggella arti visive, impressioni sensoriali, e sonorità poetiche in pagine sciolte di evocazioni ambientali, emotive che hanno un unico filo conduttore, l'amore. Amore per l'arte, per l'insegnamento, per la sperimentazione, per la vita in ogni sua forma e manifestazione.
Questo volume propone una rivoluzionaria e articolata lettura iconologica del dipinto "Parhelion" o "Vädersolstavlan" conservato nella cattedrale di Stoccolma ("Storkyrkan") ed eseguito nel 1636 dal pittore di Corte Jacob Heinrich Elbfas come copia di un quadro realizzato un secolo prima su ordine del predicatore luterano Olaus Petri a corredo dei propri sermoni, e raffigurante un parelio che apparve nei cieli sopra Stoccolma il 1° aprile 1535, durante il regno di Gustav I Vasa, sovrano che abbracciò ufficialmente il luteranesimo nel 1527. Le accurate indagini di Gianna Pinotti rivelano che dietro l'antica e ammonitoria iconografia luterana del 1535 ripresa dal pittore Jacob Heinrich Elbfas si cela la configurazione astrologica del 20 aprile 1636 che aprirebbe la porta ai segreti di una proteiforme immagine contenente un sincretismo dottrinale riconducibile al pensiero del mistico, runologista e cabalista Johannes Bureus (1568-1652), bibliotecario reale e archeologo del Regno di Svezia, che nel 1636, esaminando l'antica opera ammalorata, avrebbe avuto modo di concepire il nuovo progetto iconografico elaborando una monade celeste che avrebbe fatto da ponte tra Riforma luterana ed esoterismo Gotico, in un contesto culturale dai forti interessi astrologici ed ermetici, durante la Guerra dei Trent'anni e in piena rivoluzione scientifica, quando la Svezia stava plasmando la propria identità di grande Nazione, sotto il regno di Gustav II Adolf. Astrologia, cosmologia, magia, cabala, alchimia, runologia fuse in una icona dall'indiscusso fascino che, parlando il linguaggio della Sapienza universale, assurge a nuova importanza nell'ambito della storia della Svezia moderna.
Esiste Dio? Esiste una forza superiore regolatrice del bene e del male, buona e pura, attenta che il bene venga perseguito e attuato anche nelle piccole mura domestiche?Esistono i cari defunti che pregano per noi? Pregano che il nostro avvenire si svolga in maniera retta ed eticamente corretta?A tutte queste domande, questo romanzo, risponde positivamente, costringendoci a meditare sul fatto che il bene è assolutamente semplice, che la vita, dunque, nel bene, nel vivere affettuoso e moderato, sia assolutamente gratificante. Ci costringe a riflettere che la quotidianità placida e benefica delle mura domestiche costruite negli affetti sinceri della famiglia, è quella indissolubile che trafigge il tempo e la materia, che trascende la morte e ci protegge sempre nella vita. Sia quella materiale che immateriale.Ponderare dunque proprio davanti a questi tempi funesti sul valore principe della famiglia è l'obiettivo del romanzo, che genera consenso perché è amorevole nella scrittura, nella vicenda, nella risoluzione.Lo consigliamo per immaginare una vita diversa, lontana dalla solitudine, abbracciata alle generazioni.
Patrizia Fusaro, di nuovo lei. Feroce e gelida, struggente e maleficamente cinica, sempre lei, scrittrice controversa e unica, interpreta sé stessa in una vita stretta, nella scrittura evade e vola. Lontano. Persone, animali, amici, suoi personaggi unici e indimenticabili per noi perché sono acutamente e impietosamente veri.
Marlisa Albamonte è una scrittrice dell¿anima, di tante anime. Femminili, sofferenti, private dell¿amore e della quiete derivata dal benessere. Marlisa Albamonte è una scrittrice del cuore, di ogni cuore, benevolo, inquieto, barbaro o sanguinante. Scrive della vita, della vita di persone, donne, che aspettano, che pregano, che sperano. Sperano nella catarsi e di risorgere ad una condizione di vita migliore, più felice, più amorevole, più benestante. Una condizione dove la donna non sia oggetto, non sia involucro da depredare, non sia anima da calpestare. Donne che dicono no. Che dicono ancora e sempre no. No ad una vita misera e opprimente, ad un marito stolidamente assente, stolidamente feroce, vandalo del corpo e del cuore. Donne che assurgono per volontà a essere loro stesse padrone della vita, di una vita migliore. E in questa apoteosi al femminile, vi suggeriamo la lettura di questo breve saggio, pensando che una goccia di quelle donne, descritte da Marlisa Albamonte, sia in noi tutte.
Il ricavato delle vendite sarà INTERAMENTE devoluto a chi si occupa da oltre quindici anni di curare, accudire e trovare una sistemazione a cani abbandonati come fossero scarpe vecchie da gettare nel bidone della spazzatura. Questo non è un trattato di boxerologia né un esposto sui pregi della razza e tantomeno un pamphlet di educazione cinofila. Non tratta temi di veterinaria e nemmeno di genetica. È un libro per sorridere e dire: anche il mio fa quell'espressione o, ahinoi, può capitare, mi ha mangiato il divano.È doveroso scrivere che nessun animale è stato maltrattato durante la redazione di questo volume, le fotografie sono state scattate dalla proprietaria durante la vita quotidiana dei cani e non è stato usata alcuna costrizione. Purtroppo, non possiamo dire lo stesso per divani, telecomandi e peluche: vi assicuriamo, però, che a tutti gli oggetti distrutti è stata data adeguata sepoltura.Ed ora, buona lettura e che la vostra vita possa essere arricchita da un quattro zampe che di sicuro vi lascerà peli sui tappeti e musate sulle finestre, ma riempirà i vostri cuori di gioia.
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