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Dall'aria che respiriamo ai cibi di cui ci nutriamo, dai vestiti che indossiamo ai detersivi con cui li laviamo, dai colori con cui dipingiamo agli schermi su cui li guardiamo, la nostra realtà quotidiana brulica di cose troppo piccole per essere viste, ma pur sempre enormi rispetto ai mattoni di cui è fatto il mondo, gli atomi e le molecole. Sfruttando l'esperienza scientifica accumulata dall'autore nel corso di molti anni, questo libro si propone di guidare il lettore attraverso un lungo, ma non troppo faticoso viaggio nel mondo delle nanoparticelle, dei polimeri, dei tensioattivi, delle emulsioni, dei cristalli liquidi, dei fluidi granulari, delle proteine, delle strutture biologiche, per portarlo a familiarizzare un po' con molti materiali della vita di tutti i giorni: compresa quella stessa "materia dei sogni" di cui, secondo Shakespeare, tutti siamo fatti.
Nel giugno del 1783 i fratelli Montgolfier aprirono la via delle nuvole con un mezzo "più leggero dell'aria", la mongolfiera; 120 anni dopo, altri due fratelli, Wilbur e Orville Wright, conquistarono la terza dimensione con un mezzo "più pensate dell'aria", l'aeroplano. Due modi differenti per raggiungere quello che Wilbur definì "il più grande desiderio dell'umanità": volare.In questa breve storia del volo, vengono raccontate le gesta di quanti con ardore e follia, criterio e scelleratezza hanno tentato la via dei cieli: sono quei temerari che per guadagnarsi il sogno hanno messo in conto ossa rotte e cadute rovinose. Di alcuni è rimasta la gloria e il ricordo scolpito nella storia, ad altri un nome perduto nelle cronache di un tempo che fu.E quando a inizio Novecento si diffondono i primi brevetti di pilota, l'era pionieristica del volo inizia a volgere al termine. Ma per quei temerari a bordo di macchine volanti questo significa solo compiere imprese sempre più ardite lungo la via delle nuvole.
All¿inizio degli anni Trenta Guglielmo Marconi, nominato presidente del Cnr per diretta volontà di Mussolini, recepì le richieste di rinnovamento della Fisica terrestre avanzate dai settori più sensibili del mondo accademico e, fra non poche difficoltà e contrasti, avviò la costituzione di un moderno Istituto nazionale di geofisica. L¿Italia martoriata da ricorrenti crisi sismiche e vulcaniche necessitava di reti di sorveglianza più efficienti e di un ammodernamento degli studi: l¿impresa fu affidata a un fisico affermato, Antonino Lo Surdo, che in pochi anni ebbe la capacità di mobilitare uomini e risorse per il raggiungimento dell¿obiettivo.Basandosi sul ritrovamento di documenti inediti e sull¿analisi di pubblicazioni scientifiche dell¿epoca, gli autori hanno ricostruito la storia di questa impresa che si sviluppa nello stesso contesto della scuola di fisica romana degli anni Trenta, coinvolgendo molti dei collaboratori e seguaci di Enrico Fermi. Fanno da sfondo gli annidel consenso al fascismo, della guerra mondiale e della defascistizzazione, durante i quali virtù scientifiche e debolezze umane di alcuni protagonisti, a partire da Lo Surdo, si evidenziano nel loro stridente contrasto.
Quale sarà il futuro energetico della Terra? La soluzione ai problemi energetici dell'uomo potrebbe davvero arrivare dallo spazio? L'umanità è di fronte a una svolta: non più di 100 anni ci separano dall'esaurimento delle riserve di combustibili fossili. Rimangono dunque pochi decenni per costruire un'alternativa valida, e che vedrà probabilmente un notevole contributo delle fonti rinnovabili, rivelatesi già concorrenziali con il petrolio e che in Paesi come l'Austria coprono il 60% del fabbisogno di elettricità. Resta più incerto il contributo che potrà arrivare dall'energia nucleare, combattuta da molti per le ben note questioni legate alla sicurezza e allo stoccaggio delle scorie. Il libro si pone l'obiettivo di affrontare in modo rigoroso questo argomento di forte attualità.
Il dado, il filo, la chiave, l¿anello, lo specchio, il bottone e la sfera sono cose semplici che incontriamo quotidianamente, ma di cui spesso ci dimentichiamo, perché la cultura contemporanea sempre più si lascia ammaliare dalla complessità dei sistemi e dalla leggerezza delle realtà virtuali. Questo saggio, facendo il controcanto alle cinque Lezioni americane di Italo Calvino, esamina come le "cose semplici" di fatto spesso dimostrino la loro importanza nella semplicità, nella lentezza, nella pesantezza, nella singolarità, nella stessa invisibilità. Ma la loro "consistenza" ¿ questa appunto avrebbe dovuto essere la sesta Lezione ¿ risiede appunto nel fatto che la loro forza, simbolica e reale sta proprio nel fatto che sono cose concrete, che tutti possiamo toccare, anche quando assumono un significato metaforico. I sette oggetti semplici avrebbero potuto essere accompagnati da molti altri esemplari, ma questo libro deve rimanere soprattutto uno stimolo affinché si possa ricuperareuna maggiore attenzione alla concretezza delle cose, che non è solo importante quando sono riposte nelle vetrine di un museo di cultura materiale, ma perché sono parte di noi. Letteratura e tecnica, arte e filosofia, musica e cronaca, ogni giorno dimostrano come queste "cose" siano le vere protagoniste di quella che i francesi chiamano civilization: l¿Anello del Nibelungo, il Bottone di Pushkin, e il "dado brunelleschiano" sono soltanto alcuni esempi di come queste "cose" abbiano trovato un posto d¿onore nella storia. E questo è un libro in cui si raccontano tante storie, come le fiabe che introducono le nostre cose, per farci entrare nel loro mondo accompagnati dalla fantasia.
Una stella, otto pianeti, un centinaio di lune e una miriade di corpi minori tra plutini, asteroidi, comete, satelliti artificiali. E per ognuno di questi oggetti, spiegazioni scientifiche che condividono la scena con narrazioni dettate dal mito, con visioni della fanstascienza e con suggestioni sonore scaturite dalla penna di grandi compositori. L'autore prova a districarsi nella babele di idiomi più o meno precisi che da sempre vengono usati dagli uomini per descrivere il Sistema Solare nell'intento di spiegarlo e di rendere il freddo spazio interplanetario un posto più accogliente. La letteratura, la fisica, il fumetto, l'illustrazione, la musica finalmente cooperano per delineare un possibile percorso, una traiettoria fra le tante, che condurrà il lettore dalle origini del linguaggio fino alla nube di Oort.
Dalla scienza secondo Popper e Toulmin al teatro secondo Morteo e Brecht, viene costruito un percorso tra le due discipline che porta a un originale intreccio fra i due campi: l'emozione che ci provoca uno spettacolo teatrale si puo paragonare al piacere che ci procura un teorema dimostrato in maniera impeccabile. Scopo del libro quello di insegnare a scrivere "e;Teatro e Scienza"e;. Vedere il sipario aprirsi davanti a una propria pice scientifica, scritta con rigore dopo essersi documentati e aver analizzato e confrontato le fonti. Il segreto di tale scrittura sta in due direttive che funzionano bene sia nella Scienza sia nel Teatro: <perfezione> e <semplicitgt;. Sia chi recita sia chi assiste a uno spettacolo teatrale vede una bella finzione, ma sa perfettamente che di finzione si tratta, dunque non c' inganno, ma verit D'altro canto si pensa che la scienza sia la detentrice di certezze assolute. Per se noi non vogliamo soltanto la verit ma anche una verit che sia bella e interessante, allora scopriamo nella scienza un'infinita poesia.Si analizzano dunque testi teatrali "e;insoliti"e;: il Dialogo sui Massimi Sistemi di Galileo, Copenaghen di Frayn, Dimostrazioni e Confutazioni di Lakatos, I Fisici di Durrenmatt e molti altri ancora. La scrittura delle pice drammatiche viene smontata ed esaminata, e cos si impara a scrivere di scienza con lo strumento teatrale. Proviamo a esprimere in parole le idee e le emozioni che hanno fatto la storia delle scoperte scientifiche. Lo studio di tali materie stato spesso tacciato di aridit mentre, attraverso lo strumento teatrale, si cerca di mostrarne l'incanto. Inoltre, in qualit di drammaturghi, ci concesso di colmare le lacune che hanno lasciato i documenti storici e scientifici, e inventare completamente alcune vicende che, se non sono vere, possono per essere verosimili. Si impara in tal modo a <creare> in palcoscenico una serie di mondi possibili, degli <intrecci> che trattino di scienza e che siano coerenti con la verit documentata.
Attraverso foto spettacolari e un testo di facile comprensione Il ronzio delle api racconta la storia di questo insetto partendo da una prospettiva diversa.Jürgen Tautz, attraverso le scoperte più recenti, molto delle quali frutto del suo gruppo di lavoro, ci offre la possibilità di venire a contatto con lo straordinario mondo delle api.In contrasto col punto di vista che vede la colonia di api domestiche come una società perfetta, costituita da individui indipendenti governati da una regina, Tautz introduce il concetto di "superorganismo", cioè di un sistema capace di autogestirsi e di adattarsi puntualmente all¿ambiente che lo circonda, grazie all¿efficace sistema di comunicazione esistente fra le sue componenti: le api stesse.L¿intera gamma delle sorprendenti attività che le api sono in grado di svolgere trova in questo testo una affascinante rappresentazione.Pregevoli fotografie, mai viste prima, ritraggono le api impegnate nei compiti più diversi: pulizia delle cellette, cura della prole, accudimento della regina, visite ai fiori, raccolta del nettare, produzione del miele, costruzione dei favi, protezione dell¿alveare, termoregolazione, ecc.Il libro contiene anche immagini di api che si accoppiano, sciamano, combattono, dormono e soprattutto comunicano mediante suoni, profumi e danze.
Esiste una cosa chiamata destino? o è solo un mito, come quello di Cassandra?Si fa sempre un po' fatica - ovvio - a pensare che il mito (nella fattispecie quello di Cassandra) racconti fatti realmente accaduti. Infatti non sono realmente accaduti. Ma è difficile che il mito racconti fatti totalmente impossibili. Nessuno sa perché, ma il mito verte sempre intorno ad accadimenti che un giorno magari si riveleranno un po' veri. Non del tutto veri: solo un po'. Ma veri.E' così del resto anche per molte verità scientifiche, presagite nel passato, e verificate in seguito usando la fisica e le altre scienze che, sviluppate, sono poi state capaci di affrontarle.Ma esiste allora una matematica del destino, qualcosa come il principio di minima azione di Hamilton, che date le condizioni iniziali di un mondo macroscopico determina in maniera univoca lo stato futuro del mondo stesso? Per quanto increduli, la risposta deve essere: sì.
Perdita di memoria, Alzheimer, vuoti frequenti... tutti questi mali, che ci ossessionano e alimentano le nostre paure, hanno creato un vero e proprio ¿mercato della memoriä. Tanti libri e pubblicità vantano i meriti di metodi che ci consentirebbero di ottenere una memoria prodigiosa. Cosa pensare di queste ricette?Quest¿opera, piacevole e pedagogica, passa al setaccio tutti questi metodi mostrandoci quali meccanismi della memoria entrano in gioco. Propone anche degli esempi applicativi per il lettore desideroso di allenarsi o divertirsi.Non esiste un¿unica memoria bensì numerose memorie specializzate: varie memorie, vari metodi! Finalmente un libro per adottare un buon metodo e mantenere ¿vivä la nostra memoria!
La Cina rappresenta una minaccia per le economie occidentali? La risposta è decisamente sì! L¿idea della Cina come ¿fabbrica del mondö è ormai superata. Grandi gruppi industriali cinesi progettano, sviluppano e fabbricano prodotti propriamente cinesi, non più soltanto made in China bensì made by China.Quest¿opera, dinamica e piacevole da leggere, ripercorre lo sviluppo folgorante di questi nuovi giganti che non si limitano più a imitare ma puntano all¿innovazione e all¿eccellenza tecnologica lanciandosi alla conquista del mercato mondiale. Questo saggio, imperdibile e ben documentato, in cui cifre, esempi e aneddoti si uniscono per documentare e dar vita alla discussione, getta una luce nuova sugli attori di primo piano dell¿economia cinese.
"Le bolle stavano turbinando tutto intorno a me e massaggiavano il mio corpo ... Mentre me la godevo in questo fantastico bagno di bolle, i miei occhi si fecero pesanti e mi lasciaii trasportare in un dormiveglia sublimamente estatico". Così inizia l¿incontro di Alfie con una vasca da bagno eccezionale e rivelatrice, acquistata da un vicino misterioso di nome Al.L¿Enigma di Einstein, ovvero buchi neri nel mio bagno di schiuma, racconta la storia della teoria della gravitazione, dai suoi primordi fino agli ultimi sviluppi in astrofisica, focalizzandosi sulla teoria della relatività generale di Albert Einstein e sulla fisica dei buchi neri. Tramite conversazioni avvincenti e diagrammi scarabocchiati su tovaglioli di carta, si susseguono a ruota i rudimenti della relatività, dello spazio-tempo e di molti aspetti della fisica moderna. In scenette narrate con abilità pedagogica e notevole talento letterario, il lettore s¿imbatterà nelle lezioni informali che un astrofisico cosmopolita tiene al suo amico Alfie, organizzatore free lance di progetti di ricerca. Unitevi al divertimento intellettuale ed emozionatevi con le idee spumeggianti, mentre con la fantasia vi godete un rilassante bagno in questa vasca magica!
Lo scibile matematico si espande a un ritmo vertiginoso. Nel corso degli ultimi cinquant'anni sono stati dimostrati più teoremi che nei precedenti millenni della storia umana. Per illustrare la ricchezza della matematica del Novecento, il presente volume porta sulla ribalta alcuni dei protagonisti di questa straordinaria impresa intellettuale, che ha messo a nostra disposizione nuovi e potenti strumenti per indagare la realtà che ci circonda.Presentando matematici famosi accanto ad altri meno noti al grande pubblico - da Hilbert a Gödel, da Turing a Nash, da De Giorgi a Wiles - i ritratti raccolti in questo volume ci presentano personaggi dal forte carisma personale, dai vasti interessi culturali, appassionati nel difendere l'importanza delle proprie ricerche, sensibili alla bellezza, attenti ai problemi sociali e politici del loro tempo.Ne risulta un affresco che documenta la centralità della matematica nella cultura, non solo scientifica ma anche filosofica, artistica e letteraria, del nostro tempo, in un continuo gioco di scambi e di rimandi, di corrispondenze e di suggestioni.
L¿astronomia a Roma c¿è sempre stata, ma un pö nascosta: era nei palazzi, nelle chiese o, meglio, sopra le chiese, specole disseminate lungo un percorso che oramai conoscono in pochi.I romani hanno assistito, incuriositi ed impauriti, al rogo di Giordano Bruno in un angolo di Campo de' Fiori a loro familiare, ma probabilmente non capirono bene di quale colpa fosse accusato. Non pensarono certo che si trattasse di un filosofo e di uno scienziato che aveva cercato di immaginare in che modo era fatto il mondo. Chi era questo Galileo, di cui si celebrava il processo a S. Maria sopra Minerva? Era un uomo che voleva cambiare la prospettiva del mondo e che, per questo, era stato ammonito da Roberto Bellarmino.E chi era questo gesuita, Secchi, che nel 1870 costringeva gli Italiani a privare Roma del suo Osservatorio Astronomico, visto che il Direttore non riconosceva lo Stato Italiano?Come è possibile che dopo la visita di Hitler a Mussolini alla vigiliadella Guerra, la Germania decise di regalare all¿Italia un Osservatorio Astronomico completo?Forse, è a causa di questa storia che i luoghi dell¿astronomia a Roma si trovano disseminati lungo un percorso nel quale ancora oggi si possono ritrovare i segni di Osservatori Astronomici che sono stati attivi e che, per la loro natura, restano nascosti e misteriosi. E che, proprio per questo, vale la pena di non dimenticare.
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