Frammenti normale follia e assennato delirio volume primo: Mi chiamo Jack

Ho una storia da raccontare, ma non ha trama e forse nemmeno un soggetto. Quello che voglio raccontare non ha né un inizio e nemmeno una fine. Potrebbe apparire a una storia ordinaria, banale forse, una di quelle che ci passa accanto senza che nemmeno ci facciamo caso, senza renderci conto che qualcosa sta accadendo. Ecco, questo è quello di cui voglio parlare, di tutte quelle storie che ci appartengono pur senza averle mai vissute. Un delirio che ci accompagna quotidianamente, la follia che ci spinge inesorabilmente verso il traguardo finale, sparati verso un futuro che sa di pioggia sporca; senza mai fermarci per quietare il tormento che divora spirito e carne, senza cogliere l'essenza delle cose. La follia ha il profumo del sugo al pomodoro che viene dalla porta accanto, che riempie il pianerottolo di casa. La follia è un DDT, biologico, auto-prodotto, devastante; e noi su questa terra, persi in questo sconsolato punto dell'universo, siamo parassiti, improduttivi, sterili, inconsapevoli degli esiti letali che produciamo al pianeta.