Bag om Guardami negli occhi e chiamami per nome
Si dice che i romanzi d'amore si assomigliano. Non tutti, questo è diverso: sfida l'orribile politicamente corretto, rema contro il pensiero unico, oggi imperante, e distruttivo. Viva la differenza! Perché Silvia è diversa da molte donne, anche se, in segreto, saranno molte quelle che si riconosceranno. Silvia è una schiava. No, non indossa catene né burqa, e nessuno la costringe a fare ciò che non desidera. Lei vuole essere una schiava in amore, adora essere dominata dall'uomo che ha scelto, e già questo fa comprendere come la sua sottomissione sia particolare: voluta, non subita. Qui non ci sono religioni, pregiudizi, culture ancestrali e maschiliste, qui appare evidente una precisa volontà di dedicare la propria vita a un uomo. Solo a quello, non a chiunque. Ci sono alcune scene erotiche, anche forti, ma abbiamo scelto di non pubblicarlo con la nostra seconda casa, quella Eroscultura che è leader assoluta in Italia nella narrativa erotica, perché dominante è la discesa nel profondo dell'anima della schiava e del Padrone. Riuscirà la lettrice o il lettore a non farsi avvolgere dai pregiudizi? A mantenere il rispetto per la scelta di Silvia? Saprà chi legge comprendere che in questo gioco, conta di più chi in apparenza conta di meno? Sappiate che è sempre la schiava che sceglie il proprio Padrone, e in questo caso ci dona un'idea dell'amore totale, di volontaria devozione, di totale appagamento, e il titolo, che si svela alla fine, ci conferma che la scelta di Silvia è quella giusta. ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO
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