Bag om Cardello
Cardello dall'incipit del libro I. L'ORSO PELOSO. Da tre giorni, nel paesetto non si parlava di altro che dell'arrivo del burattinaio. Davanti al magazzino da lui preso in affitto, una folla di ragazzi faceva ressa per vedere i preparativi delle rappresentazioni, quantunque il portone socchiuso non permettesse di scorgere quel che colui stava ad armeggiare là dentro. Si udivano frequenti picchi di martello, stridori di sega, brontolìi d'una voce arrochita che doveva essere del burattinaio, e, di tratto in tratto, i vagiti di una creaturina già vista più volte dai ragazzi in braccio alla giovine donna malaticcia che sembrava figliuola di quell'uomo e invece - così si diceva - ne era la moglie. Se qualche ragazzo, più ardito o più impertinente, osava di ficcare la testa tra i battenti del portone socchiuso, o spingeva indietro la parte di esso scostata dallo stipite, un urlo o una parolaccia dall'interno lo faceva scappare sùbito via. Ed era uno sbandarsi di qua e di là di tutta la ragazzaglia, appena il burattinaio appariva su la soglia, in maniche di camicia, coi lunghi capelli grigi in disordine, i calzoni malamente stretti ai fianchi da una larga cigna di cuoio, con la pipetta di radica tra i denti, che pareva dovesse bruciargli i baffi ispidi e folti e i peli della barba che gli si arricciavano e arruffavano sul mento. I ragazzi lo avevano soprannominato Orso peloso sin dal primo giorno; ma poi si erano accorti che era meno orso di quel che immaginavano.
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