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Dal primo piano alla soffitta

Bag om Dal primo piano alla soffitta

Estratto: ...danaro. La servitu dei Bollati, che cominciava ad accorgersi degli impicci finanziari della famiglia, non rispondeva nulla, ma dubitava grandemente che la nobile Herrschaft fosse costretta a tornarsene indietro con le mani vuote, nel qual caso addio mancie! Infatti il lustrissimo Zaccaria, per levarsi la seccatura, mando il marchese dall'agente generale, sior Bortolo, e questi protesto di non poter dare un centesimo. Ormai l'ingegnoso amministratore 161 era a corto d'espedienti, e non ci teneva punto a ingraziarsi i Geisenburg, che, invece di secondarlo, avevano attraversato alcuni suoi disegni. Il marchese Ernesto e la marchesa Maddalena intronarono allora di querimonie gli orecchi dei congiunti dicendo ch'era una vergogna il lasciarsi dettar la legge da un bifolco, e che quel sior Bortolo era un ladro, e ch'era tempo di vederci chiaro, e altre cose simili, tutte fatte apposta per seccare i Bollati, i quali a vederci chiaro non ci pensavano nemmeno e parevano disposti ad andar placidamente in rovina piuttosto che aver sopraccapi. Onde la contessa Chiaretta, discorrendo de' suoi parenti, ebbe a confessare che preferiva mille volte la Fortunata Rialdi alla marchesa figlia, e che perfino Gasparo, quantunque carbonaro, le era meno uggioso del proprio genero. Il lustrissimo Zaccaria aveva su per giu la medesima opinione, e quando vennero a dirgli che il marchese era stato ferito

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  • Sprog:
  • Italiensk
  • ISBN:
  • 9781484892022
  • Indbinding:
  • Paperback
  • Sideantal:
  • 214
  • Udgivet:
  • 5. maj 2013
  • Størrelse:
  • 189x246x11 mm.
  • Vægt:
  • 390 g.
  • BLACK WEEK
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Beskrivelse af Dal primo piano alla soffitta

Estratto: ...danaro. La servitu dei Bollati, che cominciava ad accorgersi degli impicci finanziari della famiglia, non rispondeva nulla, ma dubitava grandemente che la nobile Herrschaft fosse costretta a tornarsene indietro con le mani vuote, nel qual caso addio mancie! Infatti il lustrissimo Zaccaria, per levarsi la seccatura, mando il marchese dall'agente generale, sior Bortolo, e questi protesto di non poter dare un centesimo. Ormai l'ingegnoso amministratore 161 era a corto d'espedienti, e non ci teneva punto a ingraziarsi i Geisenburg, che, invece di secondarlo, avevano attraversato alcuni suoi disegni. Il marchese Ernesto e la marchesa Maddalena intronarono allora di querimonie gli orecchi dei congiunti dicendo ch'era una vergogna il lasciarsi dettar la legge da un bifolco, e che quel sior Bortolo era un ladro, e ch'era tempo di vederci chiaro, e altre cose simili, tutte fatte apposta per seccare i Bollati, i quali a vederci chiaro non ci pensavano nemmeno e parevano disposti ad andar placidamente in rovina piuttosto che aver sopraccapi. Onde la contessa Chiaretta, discorrendo de' suoi parenti, ebbe a confessare che preferiva mille volte la Fortunata Rialdi alla marchesa figlia, e che perfino Gasparo, quantunque carbonaro, le era meno uggioso del proprio genero. Il lustrissimo Zaccaria aveva su per giu la medesima opinione, e quando vennero a dirgli che il marchese era stato ferito

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