Bag om Fra Scuola e Casa
Fra Scuola e Casa Dall'incipit del libro: Povero martire! Ogni volta che ent rai nella sua bottega, ci risi molto; ma ne uscii pieno d'ammirazione e di pietà. Aveva la libreria, o meglio la sua stanza di tortura, a un angolo di via Giusti, accanto alla Scuola municipale Norberto Rosa, poco lontano da un altro libraio delle scuole elementari, il quale gli disputava la piccola clientela con un'avidità scellerata. Era una bottega tipica di libraio da ragazzi, ossia una miscela strana di cose disparate, minute, graziose, inutili, necessarie e ridicole, appunto come il cervello degli avventori. Ci aveva davanti una vetrin a molto grande e poco pulita, piena di grammatichette e di trattatelli d'aritmetica, f ra i quali erano esposte in disordine scatole aperte di pennini, ciotolette di polverino di vari colori con dentro confitti compassi e matite, mazzetti di trottole appesi in reticelle di spago, foglie e pistilli per far fiori finti, stampo di soldati coloriti, pezzetti di regolizia, libretti di preghiere e palline da gioco. Sul vetro in fondo, in mezzo ai ritratti in li tografia di Leone XIII o di re Umberto, era appiccicato un cartello dipinto, con su scritto: - Nuovo gioco della Barca; - e sotto uno zaino di latta, con l'iscrizio ne in grandi caratteri: - Busta scolastica immortale, brevettata.
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