Bag om I misteri di Giovanna d'Arco
Charles Peguy (1873-1914) letterato di talento, socialista, si convertì al cattolicesimo nel 1907, ma per la sua intransigenza non fu mai accettato completamente da nessuna delle due comunità. La sua opera più famosa, "I misteri di Giovanna d'Arco" si compone di quattro diverse opere, uscite in tempi diversi, opere in prosa e in versi sciolti, che per il linguaggio moderno, ripetizioni quasi ipnotiche e per il contenuto profondamente religioso, assolutamente non banale, sono estremamente suggestive e interessanti; in ordine: "Il mistero della carità di Giovanna d'Arco", "Il portico del mistero della seconda virtù", "Il mistero dei santi innocenti", "Il mistero della vocazione di Giovanna d'Arco", queste ultime due postume. Le voci che si incontrano nelle opere sono di: Giovanna d'Arco, tredicenne, Hauviette, la sua amica di dieci anni, e madame Gervaise, giovane suora appena convertita, con cui Giovanna vuole confrontarsi per porle i suoi dubbi di fede. Giovanna e madame Gervaise, entrambe visionarie, discutono e dibattono a lungo su temi religiosi, e madame Gervaise, più matura, con un lungo monologo che a volte passa dalla prosa ai versi sciolti, rintuzza più volte l'orgoglio (personale e patriottico) e la presunzione dell'adolescente Giovanna, che non accetta di subire l'invasione della Lorena da parte degli inglesi e si vergogna dell'acquiescenza dei suoi cari e della popolazione locale. Le parla a lungo della seconda virtù, la Speranza, della la predilezione di Dio per l'innocenza dell'uomo che si affida nelle braccia di Dio e per l'innocenza dei bambini, primi fra tutti i Fiori dei Martiri, gli innocenti uccisi da Erode. Jeannette, dal canto suo, nelle ultime pagine postume (che potevano forse non essere ultime nel poema originale) passa dalla gioia di una preghiera esaudita (la salvezza della fortezza di Mont Saint Michel) alla rabbia di una nuova disfatta, e, infine alla incredulità per la sua chiamata.
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