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L'esclusa

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L'esclusa è un romanzo di Luigi Pirandello, il cui titolo originario era Marta Ajala. Finito di scrivere nel 1893, fu pubblicato a puntate nel 1901 sulla rivista La Tribuna e, nel 1908, in volume. Pirandello lavora sullo sfondo tipico della letteratura del Verismo, ricca di dinamiche sociali ben descritte nei loro pregiudizi e nelle loro sanzioni; a questo, l'autore aggiunge una vicenda che rimanda ai paradossi del dramma esistenziale, del contrasto tra sostanza e apparenza. Dal romanzo emerge anche il relativismo conoscitivo, ovvero l'impossibilità di avere una realtà oggettiva; infatti la donna è convinta che la scelta del marito di cacciarla di casa sia una scelta errata (perché, appunto, innocente), di contro il marito è fermamente certo che cacciare di casa la moglie adultera sia la cosa migliore (almeno in un primo momento, poi sarà afflitto dai sensi di colpa e tenterà di farla ritornare). È quindi evidente che entrambi i personaggi sono certi di possedere la verità, dimostrando l'inesistenza di una realtà oggettiva univoca e veritiera. Inoltre, il romanzo "gira" attorno ad un motto in latino: "NIHIL-MIHI-CONSCIO" (presente alla fine di quasi tutte le lettere dell'Alvignagni), che letteralmente significa "La coscienza non mi basta", quando tutti credono che tu abbia fatto qualcosa o ti comporti in un certo modo, non ti basta sapere dentro te stesso che non è vero. Lo devi esternare, devi convincere anche gli altri. Altrimenti la frustrazione ti domina e vorresti ferire le altre persone (proprio come succede a Marta).

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  • Sprog:
  • Italiensk
  • ISBN:
  • 9781979548168
  • Indbinding:
  • Paperback
  • Sideantal:
  • 128
  • Udgivet:
  • 8. november 2017
  • Størrelse:
  • 152x229x7 mm.
  • Vægt:
  • 181 g.
  • BLACK WEEK
Leveringstid: 8-11 hverdage
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Beskrivelse af L'esclusa

L'esclusa è un romanzo di Luigi Pirandello, il cui titolo originario era Marta Ajala. Finito di scrivere nel 1893, fu pubblicato a puntate nel 1901 sulla rivista La Tribuna e, nel 1908, in volume. Pirandello lavora sullo sfondo tipico della letteratura del Verismo, ricca di dinamiche sociali ben descritte nei loro pregiudizi e nelle loro sanzioni; a questo, l'autore aggiunge una vicenda che rimanda ai paradossi del dramma esistenziale, del contrasto tra sostanza e apparenza. Dal romanzo emerge anche il relativismo conoscitivo, ovvero l'impossibilità di avere una realtà oggettiva; infatti la donna è convinta che la scelta del marito di cacciarla di casa sia una scelta errata (perché, appunto, innocente), di contro il marito è fermamente certo che cacciare di casa la moglie adultera sia la cosa migliore (almeno in un primo momento, poi sarà afflitto dai sensi di colpa e tenterà di farla ritornare). È quindi evidente che entrambi i personaggi sono certi di possedere la verità, dimostrando l'inesistenza di una realtà oggettiva univoca e veritiera. Inoltre, il romanzo "gira" attorno ad un motto in latino: "NIHIL-MIHI-CONSCIO" (presente alla fine di quasi tutte le lettere dell'Alvignagni), che letteralmente significa "La coscienza non mi basta", quando tutti credono che tu abbia fatto qualcosa o ti comporti in un certo modo, non ti basta sapere dentro te stesso che non è vero. Lo devi esternare, devi convincere anche gli altri. Altrimenti la frustrazione ti domina e vorresti ferire le altre persone (proprio come succede a Marta).

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