Bag om L'età dell'innocenza
Questo romanzo con cui l'autrice vinse il premio Pulitzer nel 1921 (ed era la prima volta che una donna vinceva quel premio) parla della New York del 1870, della famosa Gilded Age. Ma dietro l'oro apparente, si nasconde la rete di convinzioni, tradizioni, e ipocrisia che imprigiona il protagonista, così inevitabilmente da renderlo egli stesso, col tempo, acquiescente alla propria prigionia. Per contrasto, si descrive un'Europa mitica, ricca di idee e movimenti, arte e bellezza, dove le persone sono libere di seguire le proprie inclinazioni, atteggiamento che viene magicamente raccolto dalla generazione successiva a quella del protagonista, simboleggiata dal figlio, la cui mente è divenuta aperta e libera. La scrittrice, figlia di una famiglia ricca di New York, abbandonò l'America nel 1907 per trasferirsi definitivamente in Francia, e si è probabilmente ispirata alla propria vita in questo romanzo, che fa balenare le angustie di una società chiusa senza che la condanna arrivi a distruggere la dolcezza che hanno spesso i ricordi.Traduzione di Silvia Cecchini.
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