Bag om Selvaggia de' Vergiolesi
Estratto: ...per lei!- Il pianto dirotto di quelle misere, il fermento del popolo, e una protesta si energica basto a togliere affatto dall'animo dei rettori quel si barbaro divisamento. Ma l'ora d'un'ultima prova era gia stabilita. Un ultimo tentativo (si disse da tutti) bisogna farlo. E per vero di que' popolani, ottenuto quanto bramavano, neppur uno manco! Si era prescelto un tal giorno e sull'alba. A quell'ora e con un'aria gelata, i nemici immersi nel sonno, e de' capitani pochi alle tende, perche molti riparati nelle case vicine, l'aggressione si crede piu sicura. Fu preso il partito di attaccare ad un tempo i due campi opposti, quello di presso alla porta di Ripalta e l'altro di porta Guidi. E gia le saracinesche s'eran levate e i ponti abbassati. Quelli posticci attraverso le fosse ve li avevan fatti la notte. Pochi, perche ghiacciatavi l'acqua, su quelle lastre di gelo ben resistenti basto gittarvi qualche tavola e poca terra. I feditori erano usciti i primi fuor delle porte. Una scarica di giavelloti piomba gia sul nemico. I cavalieri, comandati da messer Fredi, a lance tese si succedono a corsa fuor della porta di Ripalta, e gia pongono in iscompiglio la cinta piu prossima de' fantaccini che d'improvviso assaltati, non hanno appena tempo d'uscir dalle tende, e molti senza pure aver potuto prender le armi, periscono. Ma un'altra cinta, e la piu formidabile, quella della cavallata nemica che era dietro de' fanti, li attendeva a pie' fermo. Come infatti i cavalieri pistoiesi se li appressarono, i nemici si mossero in falange serrata, e a picche tese sopra i venienti, e fecero testa con tal numero e tanto impeto, quanto era meno da aspettare; sicche dopo una zuffa accanita, non senza perdite gravi, bisogno retrocedere. Inseguiti i Pistoiesi fin su' ponti levatoi non cessaron fin la di combattere da valorosi. Tale presso a poco fu l'esito dall'altra porta. In questo scontro vari capitani dei Bianchi vi lasciaron la vita. L'Uberti, il...
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