Bag om Shirley
Mentre nello Yorkshire dilagano le proteste contro l’avvento della meccanizzazione del lavoro, l’imprenditore tessile Robert Moore conduce una florida azienda. Diviso fra i contrasti con gli operai e la convivenza con la sorella Hortense, egli non sa che Caroline, la cugina a cui Hortense insegna il francese, ha un debole per lui. Quest’ultima stringe ben presto amicizia con la ricca ereditiera Shirley, vera proprietaria della fabbrica e vecchia conoscenza di Robert. L’intricato triangolo amoroso finisce per incrociarsi con gli eventi della Storia, quando Moore scampa ad un attentato. Considerato un affresco vividissimo delle lotte sociali di metà Ottocento – e del luddismo, in particolare – "Shirley" è anche un vibrante inno all’amore, in un’epoca in cui, purtroppo, morte e sofferenza erano all’ordine del giorno. Un’opera inestimabile: nessun vero amante della grande letteratura potrebbe resistere al suo fascino senza tempo...
Charlotte Brontë (1816-1855) nasce a Thornton, figlia di un pastore protestante e di un’insegnante. È la terzogenita di sei figli: le due sorelle minori Emily ed Anne saranno a loro volta scrittrici (autrici, rispettivamente, di "Cime tempestose" e "Agnes Grey"). Nel corso della sua vita assisterà alla morte di ogni membro della famiglia, con l’esclusione del padre. Nel 1842, dopo aver lavorato come insegnante ed istitutrice privata, si reca con la sorella Emily a Bruxelles, con l’intento di studiare il francese. Fra il 1847 e il 1853 dà alle stampe i suoi capolavori ("Jane Eyre" "Shirley" e "Villette"), per poi assecondare il volere paterno e sposare il reverendo Nicholls (1854). Muore poco dopo, a causa di complicazioni legate alla prima gravidanza.
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