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Una valutazione empirica della libertà contrattuale

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Dal 1895 al 1937 circa, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha interpretato le clausole sul giusto processo della Costituzione per proteggere implicitamente la "libertà contrattuale", ossia il diritto degli individui di stipulare contratti senza interferenze governative arbitrarie. La Corte si è basata su questo principio per invalidare una serie di misure normative, tra cui le leggi sull'orario massimo e sul salario minimo. La Corte ha abbandonato l'applicazione di questa dottrina nel 1937 e oggi la libertà contrattuale è ampiamente condannata dai giuristi come attivismo giudiziario di destra. Si sostiene che la protezione della libertà contrattuale da parte della Corte abbia imposto al Paese una rigida ideologia del laissez-faire, interferito con la legislazione di riforma progressista e danneggiato il benessere pubblico, in particolare quello dei lavoratori, dei consumatori e dei poveri. Ma queste affermazioni vengono spesso fatte senza un supporto empirico. Il mio obiettivo è quello di valutare, sulla base dei dati e delle prove superstiti, gli impatti pratici della Libertà contrattuale, esaminando a) la misura in cui la dottrina ha interferito con gli sforzi dei politici di regolamentare l'economia e b) gli effetti economici e sociali di importanti decisioni in cui la Corte ha invalidato la legislazione sulla base della Libertà contrattuale.

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  • Sprog:
  • Italiensk
  • ISBN:
  • 9786205581544
  • Indbinding:
  • Paperback
  • Sideantal:
  • 120
  • Udgivet:
  • 16. februar 2023
  • Størrelse:
  • 150x8x220 mm.
  • Vægt:
  • 197 g.
  • BLACK WEEK
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Beskrivelse af Una valutazione empirica della libertà contrattuale

Dal 1895 al 1937 circa, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha interpretato le clausole sul giusto processo della Costituzione per proteggere implicitamente la "libertà contrattuale", ossia il diritto degli individui di stipulare contratti senza interferenze governative arbitrarie. La Corte si è basata su questo principio per invalidare una serie di misure normative, tra cui le leggi sull'orario massimo e sul salario minimo. La Corte ha abbandonato l'applicazione di questa dottrina nel 1937 e oggi la libertà contrattuale è ampiamente condannata dai giuristi come attivismo giudiziario di destra. Si sostiene che la protezione della libertà contrattuale da parte della Corte abbia imposto al Paese una rigida ideologia del laissez-faire, interferito con la legislazione di riforma progressista e danneggiato il benessere pubblico, in particolare quello dei lavoratori, dei consumatori e dei poveri. Ma queste affermazioni vengono spesso fatte senza un supporto empirico. Il mio obiettivo è quello di valutare, sulla base dei dati e delle prove superstiti, gli impatti pratici della Libertà contrattuale, esaminando a) la misura in cui la dottrina ha interferito con gli sforzi dei politici di regolamentare l'economia e b) gli effetti economici e sociali di importanti decisioni in cui la Corte ha invalidato la legislazione sulla base della Libertà contrattuale.

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